La chiesa di San Biagio di Cerbara è una pieve (parrocchia rurale) a circa 6 chilometri dal centro storico di Città di Castello in provincia di Perugia. Attestata fin dal XII secolo, deve il suo aspetto attuale a due importanti rimaneggiamenti avvenuti rispettivamente nel Cinquecento e nel Settecento.
Pur essendo caratterizzata da una struttura architettonica e tecniche costruttive molto semplici, conserva tuttavia importanti elementi di pregio come il portale cinquecentesco in pietra serena con un’epigrafe latina, il tipico e particolarissimo campanile a doppia vela e un ricco apparato decorativo interno con stucchi a soggetto religioso in stile rococò. Particolarmente interessante è inoltre la leggibilità delle fasi costruttive che testimoniano la lunga e complessa storia dell’edificio.
La pieve è ora completamente abbandonata, pericolante e molto degradata.
La chiesa di San Biagio di Cerbara a Città di Castello: analisi di vulnerabilità sismica e restauro strutturale è il progetto d’esame con cui ho conseguito il master di II livello in Miglioramento sismico, Restauro e Consolidamento del Costruito Storico e Monumentale presso l’Università degli Studi di Ferrara.
Si pone l’obiettivo principale di proporre un metodo di lavoro che, attraverso la conoscenza della geometria, dei materiali, delle tecniche costruttive e delle trasformazioni dell’edificio, possa ipotizzare in maniera attendibile i possibili dissesti in caso di terremoto e predisporre i necessari interventi migliorativi. Il tutto secondo i principi del restauro architettonico (compatibilità, reversibilità e minimo intervento) e servendosi quasi esclusivamente di tecniche antisismiche tradizionali, ben note e collaudate da secoli di terremoti.
Dopo aver ricostruito la storia dell’edificio con l’analisi stratigrafica degli elevati si procede quindi al rilievo critico dell’edificio, incentrato sull’individuazione dei punti di forza e di vulnerabilità sismica e sulla lettura del quadro fessurativo. La valutazione delle muratura con l’Indice di Qualità Muraria (IQM) fornisce invece valori attendibili sulla resistenza a taglio, a compressione e sul modulo elastico delle varie tipologie murarie riscontrate. Seguono quindi la costruzione dell’abaco dei cinematismi di collasso (meccanismi di danno di I modo), il calcolo di ciascun cinematismo e l’analisi dello stato di conservazione e le verifiche di resistenza della copertura. Il progetto di massima degli interventi di restauro strutturale riassume e completa il lavoro.
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