Capichiave decorativi

I capichiavi tradizionali hanno generalmente la forma di un semplice paletto a sezione rettangolare o trapezia, senza particolari preoccupazioni per l’estetica.

Tuttavia, qualche volta capita di trovare capichiave decorativi, che – seppur meno efficaci dal punto di vista  statico e sismico – sono talvolta veri e propri piccoli capolavori di artigianato.

In questo post desidero offrire una piccola casistica degli esemplari più curiosi.

1 – Capochiave con paletto “intarsiato”

Visibile in edificio “in stile” neomedievale nel centro storico di Castelvetro (Modena) costruito probabilmente alla fine del XIX secolo, si caratterizza per il paletto riccamente ornato con riccioli e spirali: un vero e proprio sfoggio di bravura del fabbro che lo ha eseguito. Dal punto di vista statico risulta molto efficace, ma la collocazione verticale non consente una ripartizione ottimale degli sforzi sulla muratura.

2 – Capochiave a doppio giglio

Questo bellissimo capochiave, visibile nella pregevole casetta del custode in stile eclettico del Tempietto del Petrarca in località Selvapiana nel comune di Canossa (Reggio Emilia), ha il paletto con entrambe le estremità sagomate a forma di giglio. Le catene furono previste fin dalla costruzione dell’edificio, come dimostra l’interruzione del marcapiano in elementi di cotto. I gigli non compromettono l’efficienza del capochiave, ma la sua disposizione quasi verticale non consente una ripartizione ottimale delle forze alla murature.

3 – Capochiave a giglio semplice

In questo esemplare, visibile nel loggiato del castello di Livizzano in comune di Castelvetro (Modena), il paletto a forma di grosso giglio ha la funzione pratica di garantire il corretto fissaggio del dispositivo. Tuttavia, come negli altri casi, il paletto verticale non consente la ripartizione ottimale delle forze alla muratura.

4 – Capochiave “di violino”

Sembra una vera e propria chiave di violino questo curioso capochiave del castello di Montecuccoli nel comune di Pavullo (Modena). Di fattura industriale e dunque abbastanza recente, in caso di terremoto può trasmettere forze torsionali alla muratura, diminuendo la sua efficacia come presidio di miglioramento sismico.

5 e 6 – Capichiave con spirali doppie

Gli ultimi due esemplari testimoniano una tipologia di capichiave ornamentali recenti abbastanza diffusa in varie zone d’Italia: questi esemplari provengono dal borgo di Gazzolo in provincia di Reggio Emilia e dal centro storico di San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone.
La fattura, di origine chiaramente industriale, è seconda dei casi è rozza o più curata; l’estremità della catena a sezione rotonda è filettata e l’ancoraggio viene garantito da un dado con eventuale piastrina di ripartizione. Questi capichiave hanno l’evidente vantaggio di ripartire gli sforzi trasmessi dalla catena su una zona più ampia della muratura, ma il grave difetto di trasmettere sollecitazioni torsionali durante un terremoto.

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