Un DISEGNO DI CANTIERE del XV secolo inciso su pietra
Uno degli edifici di Siena più belli e particolari sono le cosiddette Logge del Papa all’inizio di via Pantaneto, un ampio porticato in stile rinascimentale voluto da Enea Silvio Piccolomini (salito al soglio pontificio nel 1458 con il nome di Pio II) per onorare la propria famiglia.
E di Piccolomini questo loggiato ha effettivamente parecchio: non solo l’epigrafe sommitale PIVS II PONT MAX GENTILIBVS SVI PICCOLOMINEIS – cioè Il papa Pio II ai suoi parenti Piccolomini – ma anche due stemmi in pietra, uno sopra ciascuna delle colonne della facciata principale.
Lo stemma di questa famiglia, molto noto, è esteticamente pregevole: una croce blu su fondo bianco su cui campeggiano cinque crescenti lunari d’oro.
I disegni di cantiere
Circa tre anni fa, durante una conferenza sulla ceramica senese, uno studioso di cui purtroppo non ricordo il nome presentò una propria recente scoperta, costituita appunto da alcuni disegni di cantiere raffiguranti varie porzioni dello stemma Piccolomini, incise ad altezza d’uomo direttamente nel lato sinistro del basamento, prospiciente il primo tratto di via Pantaneto.
Il basamento delle Logge del Papa è costituito da una muratura di ottima qualità in conci di travertino accuratamente squadrati, posti in opera con giunti di malta sottilissimi secondo la tecnica del filaretto: i conci possono cioè variare in altezza e in lunghezza, ma i conci dello stesso filare hanno tutti la medesima altezza. Una tecnica costruttiva decisamente raffinata e molto simile all’opus quadratum dei monumenti dell’età imperiale romana.
Questa superficie conserva due serie di segni incisi raffiguranti alcune porzioni dello stemma Piccolomini.
Stemma 1 – Sono visibili le tracce dei cinque crescenti lunari, di cui quattro appena accennati o incompleti e uno, quello più alto, molto più evidente e ben rifinito: il solco dell’incisione è netto e regolare, con un profilo tendenzialmente a forma di V.
Stemma 2 – É anch’esso completo e complessivamente più riconoscibile dello Stemma 1, ma del crescente corrispondente al braccio destro della croce si intravvedono a malapena pochissime tracce. Il crescente più visibile è quello inferiore, che rende anche molto evidente la propria costruzione geometrica come sovrapposizione di due cerchi tangenti nell’estremo superiore.
Esaminando i disegni si deduce inoltre facilmente che:
1) Si tratta dei modelli in scala 1:1 dei due stemmi in pietra posti sulle colonne del loggiato, perchè le proporzioni sono le stesse.
2) Le incisioni sono sicuramente posteriori alla costruzione del muro, come dimostra uno dei crescenti dello Stemma 2 tracciato proprio a cavallo del giunto tra due conci.
3) Di conseguenza gli stemmi furono scolpiti direttamente in cantiere, probabilmente contemporaneamente alla costruzione del loggiato ma dopo il completamento del basamento.
4) Le incisioni sono chiaramente dovute a due mani diverse: quella di un Maestro e del suo Apprendista, che a giudicare dalla rozzezza dell’incisione dello Stemma 2, doveva essere molto giovane e ancora inesperto. Probabilmente il maestro volle quindi metterlo alla prova con questa curiosa esercitazione.
5) Evidentemente questi disegni, comunque poco visibili, non erano considerati deturpanti per il monumento finito: la muratura del basamento quasi certamente è stata fatta per essere in vista.
Insomma, un particolare affascinante che ci permette di scoprire alcuni metodi di lavoro e regole di gestione di un importante cantiere rinascimentale.