DISSESTI COMPOSTI: esempio di un quadro fessurativo complesso

Finora abbiamo esaminato il ribaltamento fuori piano di una parete libera e della facciata di un edificio, lo schiacciamento di colonne e maschi murari e infine il cedimento delle fondazioni. Tuttavia spesso gli edifici tradizionali presentano quadri fessurativi complessi, non immediatamente riconducibili a un fenomeno specifico. Vorrei perciò concludere la serie di post sui dissesti proprio con uno di questi casi.


DISSESTI COMPOSTI: esempio di un quadro fessurativo complesso

L’edificio analizzato oggi è una piccola casa a schiera di origine medievale (lotto gotico – Foto 1) nel centro storico di Montepulciano, probabilmente databile alla fine del XIV o alla prima metà del XV secolo, successivamente soprelevata e rimaneggiata più volte nel corso dei secoli.

É particolarmente interessante per tre motivi:

  1. il suo tipo edilizio, estremamente diffuso nei centri storici italiani e perciò rappresentativo di una situazione molto comune;
  2. il quadro fessurativo complesso, derivante da una pluralità di cause e contenente lesioni sia pericolose che non pericolose per la stabilità dell’edificio;
  3. gli elementi di vulnerabilità sismica dovuti ai numerosi rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli.

Vorrei perciò esaminare in dettaglio ciascuno di questi elementi.

Il TIPO EDILIZIO

La casa a schiera matura, molto comune nei tessuti edilizi tardomedievali, era tipica degli artigiani e dei bottegai.
Le sue caratteristiche peculiari sono:

planimetria molto stretta e allungata, con prospetto largo 5 o 6 metri e una lunghezza di 10-12 metri;
due piani fuori terra più il piano terreno;
due finestre per piano molto vicine agli spigoli della facciata, quasi sempre originariamente ad arco a sesto ribassato;
due ingressi al piano terra, corrispondenti alla casa e alla bottega;
scala rettilinea solitamente addossata a uno dei muri ciechi perpendicolari alla strada;
solai con orditura principale parallela alla strada;
copertura con linea di colmo parallelo alla strada.

Il nostro esemplare presenta inoltre un ampio arco a sesto ribassato al piano terra, probabilmente corrispondente a un’antica bottega. Inoltre, come testimoniano una modanatura in pietra serena e la diversa disposizione delle finestre la casa è stata soprelevata in epoca non precisabile.

Il QUADRO FESSURATIVO

Il quadro fessurativo (Foto 2) è invece costituito da:

  • un fitto reticolo di lesioni con andamento verticale e/o inclinato con un angolo di circa 45° (evidenziato in verde) soprattutto al primo, secondo e terzo piano dell’edificio;
  • una lesione verticale molto evidente in corrispondenza della ghiera dell’arco a sesto ribassato di una delle originarie finestre del primo piano, attualmente parzialmente tamponate (evidenziata in giallo);
  • un arco di scarico naturale sopra la finestra sinistra del primo piano, evidenziata in rosso;
  • una lesione verticale in corrispondenza dello spigolo sinistro della facciata, evidenziata in blu.

L’interpretazione risulta abbastanza complessa, anche se a mio parere la causa principale è probabilmente riconducibile alla creazione del portone dell’attuale civico 26, che ha comportato l’eliminazione del piedritto sinistro del grande arco del piano terra e soprattutto la parziale riduzione di sezione di uno sperone di rinforzo con andamento a scarpa, aggiunto successivamente (Foto 3).

I carichi gravanti sull’arcone sono stati quindi trasferiti all’architrave della nuova apertura, costituita da una coppia di profilati metallici tipo IPE o HE. Si sarebbe quindi verificata la flessione dell’architrave e il conseguente abbassamento di una delle imposte dell’arcone, che a sua volta avrebbe causato la formazione dell’arco di scarico naturale sulla finestra sinistra.

Il reticolo di lesioni con andamento verticale o inclinato potrebbe invece essere dovuto agli eccessivi carichi verticali derivanti dalla soprelevazione dell’edificio. L’andamento prevalentemente verticale delle lesioni è invece indizio di una muratura scadente, con diverse fasi costruttive non ammorsate correttamente e formata da due paramenti con pochi diatoni.

Anche la vistosa lesione verticale nella ghiera di uno degli archi a sesto ribassato del primo piano è compatibile con lo spanciamento causato dagli eccessivi carichi verticali in una muratura con due paramenti poco ingranati. L’potesi sembra confermata anche dalla perdita di orizzontalità del marcadavanzale di travertino del primo piano (frecce viola).

La lesione verticale in corrispondenza dello spigolo sinistro, non pericolosa dal punto di vista statico, è infine dovuta al non ammorsamento con la facciata adiacente, evidentemente non contemporanea.

Alcune lesioni parzialmente stuccate confermano inoltre che si tratta di un quadro fessurativo non recente.

Gli ELEMENTI DI VULNERABILITA’ SISMICA

Questo edificio risulta particolarmente vulnerabile in caso di terremoto, sia per la presenza di un esteso quadro fessurativo, sia per alcuni elementi di vulnerabilità intrinseca, e cioè:

  • la soprelevazione di ben due piani;
  • i maschi murari molto snelli soprattutto in corrispondenza delle finestre originarie del primo piano, ormai parzialmente tamponate;
  • la presenza di varie fasi costruttive non correttamente ammorsate;
  • la muratura scadente, probabilmente formata da due paramenti non ingranati;
  • l’allargamento dell’attuale portone del civico 26, destinato a garage, che ha comportato la smussatura dello spigolo di uno sperone più tardo destinato a consolidare la facciata dell’edificio adiacente (Foto 3).

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