Rischio sismico e TREKKING URBANO

Come favorire la riduzione del rischio sismico nei nostri centri storici? Con il TREKKING URBANO!

É quanto successo a Siena sabato 14 ottobre 2017: la città nel 1798 fu vittima di un rovinoso terremoto, oggi stimato del VII-VIII grado della scala Mercalli, che produsse notevoli danni agli edifici della città.
Nel centro storico sono tuttora visibili le tracce di questo evento, che analizzeremo dettagliatamente nei prossimi post. Portando quindi gli appassionati di storia e architettura, i colleghi non specializzati e i semplici cittadini a toccare con mano quali danni può fare un terremoto, si cerca di favorire la conoscenza dell’argomento. E la conoscenza genera consapevolezza, migliore alleato della prevenzione: perché se un terremoto ha già colpito, presto o tardi tornerà a farlo.

Di seguito, la trascrizione di un articolo de La Nazione del 15 ottobre che ha descritto l’iniziativa:

BASTA RISCHIARE
Prevenzione anti-calamità in piazza – Trekking sui luoghi del sisma del 1798

Quella di ieri è stata la giornata nazionale della campagna di prevenzione “Io non rischio”, promossa dalla Protezione Civile Nazionale, che ha visto 107 piazze italiane allestite con punti di informazione atti a sensibilizzare i cittadini sui rischi delle calamità naturale, offrendo loro utili consigli. L’edizione di quest’anno assume un’importanza diversa per la Toscana, reduce dall’alluvione di Livorno. Eventi come questo dimostrano quanto la preparazione ad affrontare le calamità nel modo più giusto sia un aspetto da non sottovalutare, dato che spesso piccoli accorgimenti possono salvare delle vite. “Questo è l’obiettivo della giornata – dice Mario Di Fragia, responsabile di Piazza – formare le persone sulle buone pratiche e prendere coscienza del fatto che Siena è una città sismica. Alcuni studi mostrano come le scosse seguano un ciclo, ogni tot il territorio torna a tremare. A Siena l’appuntamento è stato in piazza Salimbeni, punto di partenza del percorso di trekking urbano organizzato per l’occasione.
Una passeggiata tra le vie del centro come non le abbiamo mai viste, da Palazzo Tantucci a San Cristoforo, passando dalla biblioteca comunale, da San Domenico e il Duomo, per osservare da vicino, e con un occhio diverso rispetto a quello quotidiano, i palazzi, le chiese e i luoghi simbolo che portano ancora i segni del terremoto del 26 maggio 1798 che causò gravi danni agli edifici e la morte di quattro persone. “Scosse che, per entità, possono essere paragonate a quelle dell’Aquila – afferma l’architetto Marina Gennari, autrice del libro
L’orribil scossa della vigilia di Pentecoste – e che oggi causerebbero più danni perché il centro è più trafficato e i piani terreni degli edifici sono ora occupata da esercizi commerciali, con conseguente apertura delle murature. I lavori di restauro dopo il terremoto del ’98 sono stati più veloci rispetto ai giorni nostri, in Italia certi lavori vengono affidati a professionalità non competenti”.
L’evento ha coinvolto grandi e piccoli. “Non poteva mancare un’iniziativa del genere – afferma Ezio Sabatini – si pensa che a Siena non possa succedere nulla e invece è una città che rischia e che ha le sue fragilità soprattutto nel centro storico. Quello ascoltato oggi è il racconto di una storia lontana nel quale si ritrovano i quesiti di oggi”. La voce del racconto è stata la guida turistica Rita Ceccarelli: “Un giro diverso dal solito ma molto interessante. Ho imparato tante cose che riutilizzerò sicuramente nel mio quotidiano. Soprattutto sono stata felice di scoprire le reazioni delle persone dell’epoca, svelare il vissuto, in questo modo la storia diventa viva”.

Tra i protagonisti dell’evento la mia collega e amica Marina Gennari, a cui si deve un approfondito studio* sui danni del terremoto del 1798.


* Marina Gennari, L’orribil scossa della vigilia di Pentecoste. Siena e il terremoto del 1798, Siena, Il Leccio, 2005.

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